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CONTRIBUTI SISTRI – SCADENZA DEL 30 NOVEMBRE, PAGARE O NON PAGARE?

pubblicato il 12 novembre 2012

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Il 30 novembre è la data ultima per il pagamento del contributo relativo al SISTRI (sistema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti) o almeno questo è quello che dice il sito del Ministero dell’Ambiente che, in homepage, riporta ancora la notizia dello slittamento del pagamento contrassegnata con il simbolo “NEW”. Con l’avvicinarsi di questa scadenza, la maggior parte delle aziende si staranno domandando se pagare o meno; in risposta a questo dubbio riportiamo l’editoriale a firma di Paola Ficco, direttore responsabile della rivista Rifiuti-Bollettino di informazione normativa, esperto de Il Sole 24 Ore per le tematiche ambientali e componente del Consiglio di amministrazione del Cobat:

Intempestività: è questa la principale caratteristica del Dm 25 maggio 2012, n. 141 che modifica nuovamente il T.U. Sistri (Dm 52/2011). Arriva, infatti, “a tempo scaduto”, vale a dire dopo la sospensione del Sistri, dei contratti tra il Ministero dell’Ambiente e la Selex Se.Ma. nonché del contributo per il 2012, così come stabilito dall’articolo 52 del “Dl Crescita” (83/2012). Il Dl ha, infatti, creato una parentesi; una specie di bolla d’aria dove il Sistri galleggia in attesa delle ulteriori verifiche necessarie. Questo nuovo Dm 141/2012 rischia di confondere le già confuse idee che le imprese hanno. Vi si legge, ad esempio, che “Per l’anno 2012 il pagamento del contributo deve essere effettuato entro il 30 novembre”; tuttavia, il citato articolo 52 del “Dl Crescita” stabilisce che è sospeso anche “il pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’anno 2012”. Pertanto, anche se il Dm è successivo all’emanazione del “Dl Crescita”, le sue previsioni non alterano la gerarchia delle fonti e nulla tolgono a efficacia e supremazia del Dl 83/2012, come convertito; nessuno dovrà pagare nulla per l’anno 2012 fino a nuovo ordine.

Insomma, ad ogni mossa il Sistri si conferma come una delle prove più brutte che la Pubblica amministrazione abbia dato di sé. Anche sul punto, l’eredità che il nuovo Governo ha ricevuto dal precedente è pesantissima, però è quantomeno singolare che nel sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente “www.sistri.it” non si dia neanche un briciolo di notizia sulla sospensione del Sistri e che, sui pagamenti, si dica solo che “d’accordo con la società che ha fornito il sistema, la Selex Elsag del gruppo Finmeccanica, è stato concordato un differimento al 30 novembre 2012 del termine per il pagamento dei contributi per l’anno in corso, che scadeva il 30 aprile prossimo”. Ed è proprio in questo comunicato (risalente al 20 aprile 2012) che risiede l’origine della bizzarra e intempestiva previsione del Dm 141/2012 sui pagamenti; infatti, per dare concretezza a tale comunicato nella stesura definitiva del nuovo Dm 141/2012 (firmato dal Ministro Clini il 25 maggio 2012, cioè prima del “Dl Crescita”) è stato inserito il termine del 30 novembre 2012 per i pagamenti relativi all’anno in corso.

Tutto qui.

Nel comunicato diffuso dopo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Clini in occasione della presentazione del rapporto Legambiente “Rifiuti Spa”, pubblicato il 13 febbraio 2012 sul sito del Ministero si leggeva, tra l’altro, che: “la complicazione delle norme deresponsabilizza le imprese e genera effetti collaterali, come l’emergere dell’illegalità”. La sospensione dei pagamenti non è una norma complicata, è evidente che non bisogna pagare nulla entro il 30 novembre 2012. Tuttavia, l’Italia dei rifiuti è uno strano paese, affollato da detentori del sapere “a prescindere” (come direbbe Totò), dove ognuno dice la sua, dove la gerarchia delle fonti fa pensare alle fonti sorgive (magari, per chi ricorda Carducci, a quelle del Clitunno). Per questo sarebbe quantomai opportuno che in www.sistri.it ci fosse una correzione, un cenno, qualcosa. Anche solo un aggiornamento.

“Panta rei”, diceva Eraclito: tutto scorre. Il principio cardine che restituisce il senso dell’esistenza dovrebbe poter significare qualcosa anche per il Sistri e per il sistema informativo ufficiale che l’accompagna.

Insomma a parte le cognizioni e i percorsi di ciascuno, è innegabile come sia necessario, anche nella logica tracciata dal Ministro Clini, ricominciare a parlare all’intelligenza delle persone.

Sinceramente sono stanca di parlare di Sistri, ma non posso farne a meno, vista l’invasività con la quale continua a manifestarsi. Ma, se ci si guarda intorno, non poteva essere altrimenti; sembra il risultato di un fenomeno surreale, adatto ai nostri tempi fatti di sollecitazione fantastica e di “vorrei ma non posso” ma, se ho i canali giusti (leciti o meno), ce la farò. E sì che i presupposti per un passaggio al neorealismo (che Calvino definiva come “un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie”) c’erano tutti e sarebbe stato davvero possibile per il Sistri costruire una narrazione autentica, anziché questo stile sconclusionato che  sembra restituire solo il monologo interiore di chi l’ha pensato.


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